Federica e Lorenzo a Villa Sarsina, Anzio
Mi chiamo Marco e faccio il lavoro più bello del mondo.
Il mio primo incontro con la fotografia matrimoniale fu la foto in camera da letto dei miei genitori; avrò avuto 5 o 6 anni. Erano più giovani di come li vedevo io. Ricordo anche la domanda che mi facevo sempre: perché dovevano andare a sporcarsi in mezzo al bosco, vestiti da sposi? Di domande senza risposte ne avevo parecchie, da piccolo. Se il piccolo me incontrasse il me adulto oggi, di foto così ne vedrebbe parecchie. Coppie vestite bene dentro boschi, o sulla spiaggia, in un vigneto o nei vicoli di un borgo.
Se dovessi spiegarlo, gli parlerei di un bisogno forte forte di dire qualcosa a tutto il mondo, di dirlo ai boschi, al mare, alle strade e pure ai palazzi: io insieme a questo qui, insieme a questa qui, ci passerò tutta la vita.
Se stai leggendo queste righe, ci sono buone possibilità che queste parole sono anche le tue. Che hai trovato pure tu una persona speciale e che vorresti dirlo al mondo.
E allora, anzitutto, congratulazioni, perché è una notizia bellissima.
E ora ci sarebbe la parte dove ti devo convincere a scegliere me, in mezzo a un mucchio di matrimonialisti, specializzati e agguerriti. E questa parte mi è sempre difficile, perché “il farmi spazio” proprio non mi appartiene.
Sono l’opposto di una personalità social, ho la pretesa che se una coppia mi sceglierà, lo farà in base a quello che vedrà prima e alla persona che incontrerà dopo; e lo so che non è una pretesa realistica, ma almeno è sincera.
Per me ogni matrimonio è un momento unico: non sento l’ansia da prestazione, ma l’impazienza di chi non vede l’ora. Comincia con la prima email, il primo messaggio che ricevo, e finisce con la consegna dell’album e a volte nemmeno lì.
Sogno coppie che mi scelgano perché nelle mie foto hanno ritrovato qualcosa che gli appartiene. Che sentano una voce, un messaggio che è diverso da tutti gli altri e assomiglia al loro. Fosse anche solo la bellezza e l’attenzione con cui creo e sviluppo queste immagini, perché di cura ce ne metto davvero tanta.
E’ il minimo che possa fare per chi vuole affidarmi il giorno più importante della sua vita. E per quanti, di quel giorno, vorranno rivivere le emozioni.
E’ una responsabilità grande, catturare le emozioni. Ma sai trovare un lavoro più bello di questo?
Mi chiamo Marco e faccio il lavoro più bello del mondo.
Il mio primo incontro con la fotografia matrimoniale fu la foto in camera da letto dei miei genitori; avrò avuto 5 o 6 anni. Erano più giovani di come li vedevo io. Ricordo anche la domanda che mi facevo sempre: perché dovevano andare a sporcarsi in mezzo al bosco, vestiti da sposi? Di domande senza risposte ne avevo parecchie, da piccolo. Se il piccolo me incontrasse il me adulto oggi, di foto così ne vedrebbe parecchie. Coppie vestite bene dentro boschi, o sulla spiaggia, in un vigneto o nei vicoli di un borgo.
Se dovessi spiegarlo, gli parlerei di un bisogno forte forte di dire qualcosa a tutto il mondo, di dirlo ai boschi, al mare, alle strade e pure ai palazzi: io insieme a questo qui, insieme a questa qui, ci passerò tutta la vita.
Se stai leggendo queste righe, ci sono buone possibilità che queste parole sono anche le tue. Che hai trovato pure tu una persona speciale e che vorresti dirlo al mondo.
E allora, anzitutto, congratulazioni, perché è una notizia bellissima.
E ora ci sarebbe la parte dove ti devo convincere a scegliere me, in mezzo a un mucchio di matrimonialisti, specializzati e agguerriti. E questa parte mi è sempre difficile, perché “il farmi spazio” proprio non mi appartiene.
Sono l’opposto di una personalità social, ho la pretesa che se una coppia mi sceglierà, lo farà in base a quello che vedrà prima e alla persona che incontrerà dopo; e lo so che non è una pretesa realistica, ma almeno è sincera.
Per me ogni matrimonio è un momento unico: non sento l’ansia da prestazione, ma l’impazienza di chi non vede l’ora. Comincia con la prima email, il primo messaggio che ricevo, e finisce con la consegna dell’album e a volte nemmeno lì.
Sogno coppie che mi scelgano perché nelle mie foto hanno ritrovato qualcosa che gli appartiene. Che sentano una voce, un messaggio che è diverso da tutti gli altri e assomiglia al loro. Fosse anche solo la bellezza e l’attenzione con cui creo e sviluppo queste immagini, perché di cura ce ne metto davvero tanta.
E’ il minimo che possa fare per chi vuole affidarmi il giorno più importante della sua vita. E per quanti, di quel giorno, vorranno rivivere le emozioni.
E’ una responsabilità grande, catturare le emozioni. Ma sai trovare un lavoro più bello di questo?
Matteo è la prima persona con cui io abbia mai parlato di fotografia. La cosa ironica è che tra i due, l’appassionato di fotografia era lui! Era qualche mese prima di partire per l’America e la fotografia per me era poco più che un interesse che non potevo permettermi. Mai e poi mai avrei immaginato che un giorno sarei stato io il fotografo del suo matrimonio.
Il giorno prima della cerimonia, mi ha detto questa frase che mi è mi è piaciuta un sacco e mi ha fatto tanto bene all’autostima:
”Quando stavamo decidendo tutti i particolari legati al matrimonio, ho detto a Serena (la futura moglie): per l’altra roba fa come ti pare, ma il fotografo me lo scelgo io”
Questo è stato un matrimonio 100% vegano. Dagli abiti degli sposi al cibo, è stato tutto pensato nel rispetto degli animali. Matteo ne era particolarmente orgoglioso “vedrai quanto è buona la torta, vedrai”.
Ma mica solo la torta… era buono proprio tutto!
🌱
Il matrimonio di Andera e Ambra, nella bellissima Sala Zuccari a Cisterna di Latina (my hometown, yay!).
Vi svelerò un segreto: le coppie scelgono questa sala pensando sia il meglio che possano trovare in zona.
Ed è vero, anche se, questo posto è un vero incubo per noi fotografi!
Per due motivi: è bellissimo ed è poco illuminato. E se vuoi fargli giustizia, devi scattarlo esattamente così: dando luce dove serve ma senza esagerare. Devi abbracciare il contrasto.
E questo ho fatto, aiutato anche dalla presenza “scenica” degli sposi, belli e naturalmente “regali”, creando un’atmosfera molto pittorica (o almeno questa è stata l’intenzione).
Andrea e Ambra erano emozionatissimi e sono sicuro che anche Tommaso, riguardando queste foto tra qualche anno, percepirà l’emozione dei suoi bellissimi genitori.
Di questo matrimonio lui è il frutto più bello!
“Lo facciamo per i nostri figli, soltanto per loro.”
Alida e Alessandro stanno insieme da quando la memoria m’assiste. Quando mi hanno chiesto di fotografare il loro matrimonio, il primo vero pensiero che ho avuto è stato “ma perché ancora non sono sposati?”. Poi, ecco, mi hanno spiegato perché avessero deciso, dopo tanti anni, di dirsi sí.
Le foto più difficili da fare sono quelle delle persone che conosci bene: questa è una regola non scritta della fotografia.
E non intendo difficili perché “vengono male” ma perché c’è un carico emotivo attaccato a ogni scatto con cui devi fare i conti.
Ci si emoziona ancora, è vero.
Cari Achille e Carlotta, questo è un regalo da parte dei vostri genitori.
Questa è una storia di gratitudine.
Sarò eternamente grato a Giorgia e Andrea, perché hanno scelto me e la mia fotografia a scatola chiusa. E’ stato il mio primo matrimonio italiano e il mio primo matrimonio con Valentina come spalla. Ma siamo stati anche fortunati: gli sposi erano bellissimi, l’organizzazione e la luce impeccabili e la location, la Fattoria Didattica Mardero, ha fatto il resto!
Matrimonio veramente bellissimo!
Andrea e Giorgia: grazie! Grazie per aver creduto in me. Tra qualche anno, quando sarò uno dei matrimonialisti più richiesti al mondo, potrete a ben ragione dire che voi siete stati i primi.